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ABITI PROTETTIVI
Mi sono occupato di abiti riciclati, mutando i capi d'abbigliamento attraverso l'uso di materiali insoliti.
L’abito è solo il sostegno al quale aggrappare un’idea, un messaggio provocatorio che lo rende nuovo.
Abiti "protettivi": una gonna con bottoni di filo spinato, che ha allacciato alla cintura un vecchio guanto da lavoro, in modo che solo chi la indossa possa slacciarli.
Il guanto può venire donato alla persona amata. |
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Un vestito in cui le parti aperte, la scollatura e lo spacco, quelle con cui potenzialmente il corpo si svela al mondo rendendosi vulnerabile, sono difese dal filo spinato. |
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BORSA EDERA
Borse dalle quali fuoriesce edera che si arrampica, copre le macchie, occupa i tagli che il tempo ha lasciato sull'accessorio, proprio come fa attorno ai mattoni di una casa. Se la natura può aggrapparsi ad un vecchio muro, ma allo stesso tempo ne diventa il sostegno, lo stesso accade per l'edera e queste borse. |
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POLTRONA SACCO
Si tratta di un oggetto d’arredamento ispirato alla famosa Poltrona Sacco degli anni sessanta.
E’ una semplice operazione di riutilizzo totale della spazzatura senza ulteriori lavorazioni: il sacco non si getta nel cassonetto ma si tiene in salotto.
Il rivestimento è fatto con il sacco del pattume nero, sagomato a poltrona (base circolare, cuciture realizzate con graffette e nastro adesivo) e l’imbottitura è il vero contenuto del sacco cioè la spazzatura (composta da rifiuti di tipo inorganico).
Ci si può sedere comodamente sentendosi a proprio agio tra i rifiuti. |
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